Lez 14: The fox

Come l’Italia ha messo in crisi i maestri inglesi nel 6 nazioni 2017 grazie alla tecnica ribattezzata “The Fox”

Quello che è successo durante l’ultimo match del 6 nazioni fra Italia e Inghilterra merita una lezione di chiarimento.

Bisogna partire dalla lezione 9 sulla RUCK del nostro “corso” per poter riconoscere le caratteristiche della strategia messa in atto dall’Italia e battezzata con il nome di The Fox (la volpe) secondo una definizione dello stesso Conor O’ Shea (il Tecnico Azzurro).

Si è trattato della enfasi di un piccolo “BACO” del regolamento, come si potrebbe dire in termini informatici. Una interpretazione, condivisa a livello arbitrale, che ha mischiato le carte in tavola agli inglesi, bloccandogli ogni iniziativa e strategia di gioco tradizionali sulla gestione del RUCK.

Se guardate l’immagine di partenza del filmato (vedi sotto) a terra ci sono solo i bianchi di inghilterra mentre gli azzurri, non solo sono tutti in piedi a distanza, ma stazionano all’interno delle 2 linee rosse che rappresentano, nel caso di un Ruck, le linee del fuori gioco (la linea che passa per i piedi dell’ultimo uomo del RUCK), zona proibita. Questo senza che l’arbitro fischi, appunto il fuorigioco…Perchè?

Per capire meglio dobbiamo prima analizzare le fasi del gioco che dal placcaggio portano al RUCK

Il Ruck classico si forma quando il placcato (portatore della palla)  e il placcatore cadono a terra. A questo punto di regola:

  1. Il placcatore deve rotolare via e il placcato mettere a disposizione dei propri compagni la palla e la libera a terra.

  2. Gli uomini della squadra in attacco si spingono a proteggere la palla legandosi e superandola sopra il placcato incontrandosi con gli avversari sopra di essa (palla a terra) restando in piedi.

  3. Si è formato il RUCK e automaticamente si creano le righe di fuorigioco (immaginarie) che non possono essere superate dai giocatori di entrambe le squadre

  4. la palla viene fatta uscire dal lato di chi è riuscito a vincere il Ruck e il pallone viene giocato dal mediano di mischia, calciato o passato al largo o portato avanti

NOTA: per le dinamiche del Ruck e del gioco la squadra in attacco è leggermente favorita dal placcato che mette a disposizione dei suoi il pallone a terra.

Ma allora cosa è successo?

Una cosa molto semplice. Se guardate il filmato, con commento in inglese ahimè, vedrete che ogni volta che avviene un placcaggio gli italiani non entrano in RUCK (PUNTO 2) ovvero rifiutano di formarla. In questo modo salta il punto 3, non si formano le linee di fuorigioco e quindi gli azzurri possono entrare nella terra di mezzo fra le due linee di fuorigioco e dare “fastidio” al gioco avversario che a questo punto rimane sprotetto.

Per gran parte della gara gli inglesi sono rimasti interdetti e non hanno saputo rispondere alla strategia italiana che è riuscita a tenerli sottoscacco ma, soprattutto, a far parlare tutto il mondo del Rugby di questa “falla” del regolamento che ora tutti discutono di modificare.

I commenti sono illuminanti 1 – 2

Una frase rimarrà poi negli annali di questo 6 nazioni, il commento dell’arbitro ai giocatori inglesi che chiedevano cosa potevano fare visto che non si formavano le Ruck e quindi non sapevano come opporsi a questa strategia.

Io sono un arbitro e non un allenatore…

come dire, trova una soluzione e arrangiati un po’ , risate grasse da parte del pubblico… la grande inghilterra avviluppata su se stessa.

Al di la delle critiche e dei plausi, l’incapacità della grande inghilterra di trovare una soluzione immediata alla “the Fox” è stata il segno che qualcosa di nuovo si può sempre portare anche in un gioco codificato e tradizionale come il rugby, e soprattutto in casa di chi il Rugby lo ha inventato. Ecco il video della strategia di “The Fox”


This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-

Autore: Tiziano Galli

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