In un campo da Rugby, subito dopo quella di meta, per importanza viene proprio “l’Area dei 22 metri”. Essa è delimitata dalle linee laterali di touch, dalla linea di meta (che tuttavia fa parte dell’area di meta) e dalla linea, appunto, dei 22 metri.
Cominciamo con il dire che PSICOLOGICAMENTE “entrare nei 22 metri” avversari significa … sentire “odore di meta” e, sostare nei 22 metri avversari per molto tempo, equivale a mettere una grande pressione e “stressare” la squadra opposta. Viceversa avere l’avversario nei propri 22 e magari per un certo periodo di tempo significa subire pressione e sentirsi a rischio di meta.
Nel gioco giocato, l’area dei 22 è fondamentale sia nella tattica che nella strategia (piano) di gioco.
COME SI ENTRA NEI 22 METRI
A) GIOCO ALLA MANO: La squadra in attacco, con gli avanti (la mischia) o i tre quarti, cercano di entrare nei 22 e andare a meta.
B) GIOCO AL PIEDE: un giocatore, più frequentamente il mediano di Apertura, l’Estremo o il Mediano di Mischia, calcia il pallone oltre la linea laterale di Touch portando la squadra nell’area dei 22 avversari.
Nel caso di gioco al piede con uscita del pallone oltre la linea laterale, vanno considerate attentamente alcune regole per l’esecuzione del TOUCH.
Il senso di queste regole rimarca il fatto che l’Area dei 22 metri è uno spazio di “pericolo” per chi difende e di opportunità per chi attacca.
Ma ciò fa si che il legislatore abbia tenuto a riequilibrare la situazione, dando un piccolo svantaggio all’attaccante (il touch viene concesso sul punto di uscita laterale del pallone solo se esso rimbalza prima sul terreno di gioco) e un piccolo vantaggio al difensore (il touch viene dato nel punto di uscita del pallone anche direttamente fuori).
Nel Footbal il difensore butta fuori il pallone dove capita, l’attaccante cerca la porta per fare goal. Nel Rugby il buon giocatore sceglie con accortezza e precisione il punto di uscita in attacco stando attento a far rimbalzare il pallone a terra. Anche (un po’ meno) il difensore cerca il calcio quanto più preciso e sicuro possibile.
Un ulteriore vantaggio per chi difende è quando un giocatore, nei propri 22, prende un al volo un calcio della palla urlando MARK! e alzando un braccio. Il gioco si interrompe e si ricomincia con un calcio per chi difende dalla linea dei 22 metri.
Il MARK è spesso molto utile perchè interrompe un gioco in attacco che mette in difficoltà la squadra in difesa. Ovviamente non viene a verificarsi frequentemente, ed è un segno di sangue freddo del giocatore.
Un altro modo per definire l’area dei 22, da alcuni commentatori televisivi è, “l’Area punti” come sottolineato all’inizio di questo articolo. Farli, poi, questi punti è un altro paio di maniche.
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