Lo chiamano Baby Rhino e guardando questo filmato qui sotto si capisce perchè!
Ne parlavamo ieri sera con Andrea, Constant, Massimiliano e Tullio, il gruppo di allenatori, oltre a me, dei Castori e degli altri gruppi ticinesi di minirugby (Caimani del Brencia-Morbio Inferiore e Draghi dei Castelli-Bellinzona) durante la nostra riunione mensile di pianificazione.
L’obiettivo di Ottobre 2017 oltre … all’affinamento di Handling e Passaggio vedrà il primo approccio al placcaggio. Guardando il gesto tecnico di Ellis, privo ovviamente di paura nell’andare a contatto, si apprezzano l’esplosività del movimento di spinta dal basso verso l’alto, l’uso del braccio perfetto (perchè è sempre accompagnato) e il controtempo sul placcaggio avversario.
Quando l’avversario arriva alto per placcare (mentre dovrebbe andare basso sulle gambe di Ellis), ecco che la spinta del Baby Rhino lo squilibra mentre il braccio lo alza e lo ribalta o lo spinge indietro.
Se invece egli cerca di infilarsi sulle gambe per placcarlo, Ellis usa il suo baricentro basso per spostarsi leggermente indietro e in gergo “rompere il placcaggio,” ovvero, incassare l’avversario sotto la propria pancia e respingendolo indietro o schiacciandolo a terra con un gran colpo di reni.
E’ splendido!! perchè lo fa con giocatori abili nel placcaggio che non riescono a contrastare la sua mobilità e spinta prodigiose.
Baby Rhino, in questo video dimostra di essere un incubo per i placcatori e paradossalmente spiega l’arte del placcaggio che è, in forma classica, opposto e contrario.
Un gesto tecnico portato in movimento avanzante (o in direzione comunque di contrasto rispetto alla corsa del portatore di palla), alle gambe, dal basso verso l’alto sotto la linea del bacino (a contatto di spalla per squilibrare), chiudendo le braccia per portare a terra l’avversario.
Ellis ha tempi di esecuzione rapidissimi e una tale esplosività che annienta il gesto del placcaggio e gli permette di anticipare il placcatore scardinando le sue intenzioni….
Doti di furore agonistico innato… ma anche qualcosa che può essere lì pronto a scattare in ogni ragazzo futuro rugbista…. sapremo mai liberare questo potenziale quando presente?
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