
Non si può negare che sia necessario usare una grande forza di volontà per raggiungere risultati importanti. Il concetto non é disdicevole e, anzi, una forte determinazione é una condizione necessaria per puntare in alto e conquistare premi, trofei, “successo” in varie situazioni.
Tuttavia quello di successo é un concetto sopravvalutato ed é una prigione in cui molti di noi sono spesso rinchiusi (o lo sono stati). Se applichiamo il concetto del “se vuoi puoi” a un risultato irraggiungibile o non voluto personalmente ecco che lo stress o l’infelicità aumentano a dismisura.
Svelerò un aneddoto personale …
… dicendo che mio papà mi ha sempre spinto a raggiungere risultati professionali prima dei 40 anni come se dopo, tutto, scolorisse. Diventare “dirigente” per lui era la misura del successo e i 40 anni il limite entro cui raggiungere la soddisfazione di questo traguardo.
Il “se vuoi puoi” era implicito e io ci ho creduto… per tanto tempo. Poi a un certo punto mi sono detto… “IO non vuoi” e oggi sì, non sono un dirigente aziendale ma certamente sono un uomo più felice!
Questo articolo nasce da un interessante pezzo di A. Brooks su Internazionale e da una discussione conseguente in famiglia, con i miei figli, 3 dei quali hanno fatto nuoto agonistico di alto livello per svariati anni, con tante medaglie d’oro, d’argento, di Bronzo… e poi pensando a noi di TNT.
Non siamo un esempio di agonismo competitivo a cui possa applicarsi il “se vuoi puoi” però il punto riguarda la struttura mentale dei nostri tempi e la necessità di disintossicare l’ambiente dai giudizi che ci ingabbiano.
Mia figlia Cecilia, oggi 28enne mi ha detto “non é necessario arrivare in alto”. Non vedo questa frase in modo negativo, anzi, é quello che serve… perché talvolta arrivare in alto ci fa perdere il senso della realtà, dell’amicizia, del buon lavoro, del buon tempo, dello sport sano e del sorriso sincero.
Il ritmo del “Se Vuoi Puoi” é lì in agguato… teniamolo presente se vogliamo qualcosa, fortemente, ma rifiutiamolo se a volerlo sono gli altri per noi….. capito papà… ma OHIBO’… papà lo sono anche io!