Credere in ciò che siamo!

Credere in ciò che siamo, un’Associazione Sportiva e di motricità per bambini/e dai 2 ai 12 anni a salire, é tutto ciò che serve

Un piccolo cespuglio di mani alzate, ridotto rispetto all’effettiva grandezza di TNT. Una foto che trasmette la soddisfazione e la gioia di appartenere a un gruppo. Un ringraziamento alla giornata di gioco passata insieme.

Il cespuglio si fa più grande se aggiungiamo i genitori, i sostenitori e con il tempo potrà diventare foresta.

Ci si può fidare della foresta, del bosco in quanto luogo protetto, rilassante, fonte di benessere, pieno di suoni e canti di uccelli. La mia foresta e il bosco siamo tutti noi, alberi piantati nel terreno con solide radici, interconnesse nel sottosuolo e accoglienti al passaggio dei visitatori, attraversati da sentieri al riparo e pregni di un’atmosfera magica.

Credere in ciò che siamo, un’Associazione Sportiva e di motricità per bambini/e dai 2 ai 12 anni a salire – seppure ancora un cespuglio – é tutto ciò che serve. Avere una “Mission” chiara e rappresentare un luogo sicuro; un progetto solido è fondamentale.

In questi anni sono stati tanti i bambini passati per Rugbytots e per il Minirugby di TNT. Alcuni sono restati e cresciuti insieme, alcuni genitori hanno avuto piacere nell’incontrarsi e nel riconoscersi, aderendo alle attività che sviluppiamo e ancora si impegnano.

Anche questo è credere in ciò che siamo. Saper uscire dalla propria zona di conforto, dai nostri nuclei famigliari stretti e condividere gli interessi, cercare di offrire a noi e ai ragazzi un luogo di ritrovo e di amicizia.

Se i ragazzi sono socievoli e hanno “spessore” é merito dei genitori e degli adulti che interagiscono con loro emotivamente e credono nei valori dell’amicizia e del gruppo. Che li spingono a trovare luoghi protetti e presidiati, dove anche loro possono lasciarsi coinvolgere, creando momenti di identità in cui sia facile credere in ciò che si è!

Campionite e Sport giovanile, qualche considerazione…

Vivere l’esperienza sportiva senza stress é fondamentale.

Mi piace parlare di “Campionite”. Un termine che non esiste nel vocabolario italiano ma che rende l’idea. Potremmo definirlo come l’atteggiamento malato di allenatori e/o genitori che finisce per esercitare pressioni psicologiche indebite, in grado di avvelenare la vita (sportiva e non) dei ragazzi/e.

E’ un contesto malato in cui si sviluppano disagi e abbandoni prematuri dello sport perché ci si sente costretti, infelici e inadeguati. Beninteso, é difficile arrivare a livelli di eccellenza senza un certo grado di coercizione, una ferrea disciplina e una tensione costante al miglioramento e al risultato.

Tutto, però, deve poter procedere per gradi, in caso ci siano atleti con caratteristiche adeguate e, peraltro, non é scritto da nessuna parte che ci si debba infilare in un labirinto di stress.

Credo che sia sbagliato…

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Svegliamoci e opponiamoci..ora! …indossando lenti a colori!

In periodi di “risacca” la spinta e l’esempio devono venire dagli adulti.

TNT U10 – Torneo Vacallo 3/4/22

Svegliarci da cosa… opporci a cosa direte voi? …

…all’apatia, alla fatica dell’uscire di casa, all’inerzia dello spingere noi e i nostri figli a muoversi, a incontrarsi a urlare e discutere, a metterci insieme, fianco a fianco e lottare contro una realtà che suggerisce il contrario.

Sembra tutto tornato come nel 2019 ma…

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Abbasso la Campionite e Vive la Révolution!

Grazie ad alcuni, da qualche tempo, si “comincia a girare bene” e sta nascendo un senso di appartenenza….

Chi, da responsabile, si spende nello sport infantile/giovanile, si spertica spesso per ringraziare i genitori…Senza di loro che portano i ragazzi all’allenamento… alle partite…) non sapremmo… non potremmo…. etc etc…

Peraltro, nel Minirugby, di ragazzi (e ragazze?) non ne abbiamo tantissimi! Ve ne sarete accorti, ma non é questo il punto…. non é che si usano tutte queste frasi fatte per dare un contentino, per tenere dentro le persone…

Piuttosto; mi dico! dove si può spingere, applicato alla squadra, un ragionamento su sport e genitori.

Mi considero fortunato, per la disciplina che insegno e perché il tasso di Campionite che di norma si respira sui nostri campi, é basso…. però rimane il punto… 

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TNT … il significato di un torneo di Minirugby

Voglio compiere un esercizio di sintesi sui diversi significati che attribuisco all’evento del 3 Aprile a Vacallo.

Il primo torneo é un “primo bacio” che non si scorda facilmente. Non lo scorderanno alcuni genitori, lo ricorderanno a lungo molti ragazzi. Per alcuni di loro é stato il luogo e il giorno in cui hanno visto accadere cose importanti; la prima meta, rocambolesca e sorprendente, ottenuta fortunosamente o con determinazione.

Vedere i ragazzi nel campo di gioco, per un papà o una mamma, é sempre un’emozione e un grande divertimento. Davanti ai loro occhi, si svelano pregi e difetti dei loro ragazzi… non é sempre piacevole, d’accordo, e non bisogna farne un giudizio universale, ma le interazioni sul campo hanno un grande significato e sono sempre da interpretare come un percorso…

Lo sport, lo sappiamo, é una metafora della vita ed é in fase agonistica che i ragazzi affrontano il caos e l’incertezza, cercano di raggiungere gli obiettivi, individuale e di gruppo. E’ durante una gara che si creano i piccoli episodi che li legano alle emozioni. Le positive, sono quelle che rimangono, e che si ricercano nei tornei successivi, quando il gioco cresce.

Il nostro compito di allenatori, genitori e persone di riferimento, é volgere tutto in positivo. Rischiando anche un po’ per l’ansia da prestazione nei ragazzi che tuttavia, dopo la partita, si risolve in una grande soddisfazione.

Il torneo, lo so per certo, é stato per alcuni, il motivo che li farà continuare con il rugby ancora un po’ e forse per un bel po’…

Detto tutto questo, e altro ancora, un torneo non é solo gioco ma é soprattutto socialità. La realizzazione di un’idea nata mesi prima, dalla consapevolezza che senza una prova di gruppo non c’é gruppo, che nel fare la pasta, le salamelle e spillare la birra si ottiene lo scopo di sentirsi coinvolti, utili e meritevoli di una gratitudine disinteressata. La voglia di mostrare la bravura e l’identità di gruppo, agli altri, alla Federazione, al Comune, alla Popolazione.

Mai come in questo periodo storico abbiamo sofferto dell’isolamento e della difficoltà sociale. Noi e i nostri ragazzi/e abbiamo bisogno di ridere e di impegnarci in cose che vadano oltre lo studio e il lavoro, importanti per carità, ma non sufficienti a farci sentire realizzati.

Un luogo e un gruppo dove poter esprimere, insieme ad altri, la propria libertà sono parte del significato di quanto successo. Mi fermo qui, ma la mia personale gratitudine e soddisfazione per quello che noi di TNT , insieme, abbiamo realizzato é fortissima.

Quindi VIVA il torneo e grazie a tutti.

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