L’approccio di Rugby a Colori

L’importanza del contesto famigliare in Rugby a Colori

Il movimento é parte integrante della vita dei nostri figli: il gioco; l’attivazione; le relazioni; sono tutti aspetti importanti da fargli vivere. L’effetto concreto su di loro é il benessere, la salute ma sopra di tutto, conta, il fattore emotivo.

Lo sport che è, come dire, la traduzione pratica di tutto questo, si esprime nell’idealismo e nella gioia di vivere il gioco, nella libertà di agire dentro le regole e i valori, nella competizione e nel divertimento. In un periodo come questo di Campionati Europei e di Olimpiadi, anche l’entusiasmo e il coinvolgimento di gruppo che ci trascinano.

Credo che l’insieme di questi elementi, tutti positivi, ci spingono, intimamente come genitori, a ricercare attività di gioco per i nostri piccoli e Rugby a Colori con Rugbytots crea il pretesto giusto per cominciare precocemente.

Qui inizia, allora, un percorso, lungo il quale la motricità cresce e si sviluppa con i giochi e gli esercizi ma dove é, in particolare, il coinvolgimento e la presenza dei genitori a donare qualità alla proposta.

Osservare e agire con il proprio bambino in un contesto di gioco, é spesso sorprendente e la presenza “interessata” del genitore, serve in tante occasioni a dare sicurezza e soddisfazione, suggerendo modelli di comportamento e correzioni in un contesto giocoso.

Rugby a colori comincia così. Prosegue poi sempre in presenza dei genitori fino ai 5 anni quando si passa allo sport.

Centrale, nel modello di gioco sportivo di Rugby a Colori, é quindi la salvaguardia del contesto famigliare.

Senza quello si perdono i riferimenti di sostegno che nella pratica sportiva successiva sono importanti e che proprio in questa fase della crescita modellano il carattere del bambino/a. Lo aiutano a consolidare, se questo é uno degli obiettivi, l’attitudine sportiva.

L’approccio, in definitiva, é di creare i presupposti per lo sviluppo di competenze motorie generali utili al gioco e allo sport, la costruzione di comportamenti adeguati e di propensione all’ascolto.

E noi genitori cresciamo nello stesso contesto…. Rugby a Colori non crea campioni. Prima dei 5 anni non é competitivo, dopo i 5 anni posso parlare in particolare per il Minirugby…. dove la propensione é quella associativa del terzo tempo….

Rugby a Colori su Facebook serve a sentire di appartenere ad una piccola comunità… Anche questo é parte dell’approccio.

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Il terzo tempo nel Rugby va oltre lo sport

Rugby a colori festeggia, il 5 Giugno a Cureglia, nel solco della tradizione e della convivialità di gruppo

“TERZO TEMPO” – Festa Rugbytots + Tutti Neri Ticino – Giugno 2019

Il TERZO TEMPO è, nel rugby , il tradizionale incontro dopo-gara tra i giocatori delle due squadre. E’ sempre stato visto come momento di socializzazione tra i giocatori, cui spesso partecipano anche le loro famiglie e, talora, anche i tifosi…. ; si svolge in genere presso la Club House della squadra che ospita l’incontro. Per approfondire (WIKIPEDIA)

Il terzo tempo impersonifica molti, se non tutti, i valori del Rugby. Un caposaldo, inderogabile ed esclusivo della nostra cultura. Ma la convivialità dopo la contesa rappresenta oltre che una nobile abitudine anche qualcosa che va oltre lo sport. “IL TERZO TEMPO E’ UN’ALTRA OCCASIONE” per dirla con R. Pacini (“nel terzo tempo” – edizioni Battaglia 2018)

La partecipazione al terzo tempo oltre che un bel momento é anche una dimensione da sfruttare, un precetto educativo fondamentale per i bambini/ragazzi, un tempo da non comprimere e magari da vivere anche da adulti. Ci vuole cultura, talvolta pianificazione e voglia di fare gruppo .

Nel caso di Rugbytots l’argomento é oltremodo complesso. Non c’è tempo, per brevità delle lezioni ed età dei bambini di fare “merenda”… però la dimensione e l’esigenza di socialità é forte. Basta poco alle famiglie per sviluppare i toni del terzo tempo.

Per questo ogni anno, verso giugno (ma non nel 2020 ahinoi!), organizziamo un TERZO-TEMPONE ANNUALE. Quest’anno sarà il 5 Giugno a Cureglia ISCRIZIONI

Un momento in cui Rugby a Colori (Rugbytots e Tutti Neri Ticino) festeggia e ai giochi per i più piccoli (video qui sotto), fa susseguire le partitelle per il minirugby e quelle con i papà e le mamme.

Dopo le partite di Minirugby é invece più facile prendersi il tempo giusto, quasi tutti i bambini nel nostro club, rimangono al terzo tempo. Tuttavia l’abitudine a fare tutto di fretta, a scappare via, priva alcuni ragazzi di un momento importante e anche i genitori finiscono per sottovalutare un’attività conviviale che invece rivaluta il gruppo e che, inoltre, contraddistingue il rugby “partecipato”.

Con la ripresa delle attività agonistiche, e la fine dell’ “isolamento”, sarà più facile, concedersi qualche occasione speciale per onorare così, degnamente, la nostra tradizione più bella.

Il filo d’Arianna…

Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente.

La “filosofia” con cui Rugbytots e Tutti Neri Ticino – Minirugby accolgono maschi e femmine fra le loro fila, non si basa sulle competenze tecniche o su una selezione d’entrata.

Le proposte di motricità e di scuola rugby si adattano, piuttosto, al bambino e/o alla bambina che arrivano con competenze motorie e problematiche differenti.

Servono anni per preparare i bambini a uno sport e agli “schemi motori” di una disciplina. Nel rugby entrano, inoltre, dinamiche di gruppo e contatto fisico.

E’ quindi necessario aspettare che maturino a pieno il controllo del corpo e “l’intraprendenza” per entrare nella “fase agonistica” e questo, non é detto che avvenga.

Dal nostro punto di vista gli obiettivi sono chiari. Rugbytots basa la sua proposta sul Gioco…. Sportivo (con i genitori) ed é una scommessa… che dal 2015 ad oggi ha visto circa 700 – 800 bambini sperimentare la motricità.

A 5 anni ognuno sceglie la propria disciplina sportiva, sulla base di inclinazioni e/o interessi.

Alcuni di loro, approdano al minirugby… e a questo punto l’evoluzione in senso agonistico del bambino/a dipende da variabili caratteriali e di contesto.

In questo processo, il cambio e/o anche l’interruzione della pratica sportiva é un dato che accomuna molti bambini e tutte le discipline sportive, soprattutto arrivati all’adolescenza.

Ottenere atleti di alto livello, poi, é oltremodo difficile, non é necessariamente uno scopo e spesso, ha a che fare con la “disciplina”, le “attitudini mentali” e la determinazione del singolo oltre che con le capacità motorie. .

Il punto centrale del progetto é, allora, quello di fornire al piccolo atleta in “formazione” una cassetta degli attrezzi in attesa che lui si trovi nella eventualità di un cambio di passo verso una “carriera sportiva”.

Per tutti questi motivi, la visione del progetto TNT é quella di una crescita, con obiettivi raggiungibili attraverso i valori dell’impegno, dell’etica del lavoro e del divertimento; lo sviluppo di un buon rapporto con i compagni. Un confronto con le proprie prestazioni; con il miglioramento fisico e mentale, personale e di gruppo.

Il significato di LESS IS MORE sta in questo… curare il piccolo in attesa del grande. Come genitori, avere la pazienza e il coraggio di seguire e favorire la crescita e il sostegno senza frustrazioni.

Troppi, i bambini che abbandonano o cambiano continuamente sport per la fretta e l’insoddisfazione dei grandi (genitori e allenatori) che li rendono insicuri e pieni di rivalse.

Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana (il proverbiale filo d’Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente.

Wikipedia

Questa visione è il filo di Arianna che serve a tutti noi per uscire dal labirinto, sfuggire al senso comune che ci vede interpretare lo sport esclusivamente in termini di vittoria e sconfitta …. un percorso che porta alla soddisfazione in quello che facciamo con Rugbytots e Tutti Neri Ticino per i ragazzi, migliorando ad ogni ciclo o stagione nel gioco e nei risultati.

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