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Abbiamo visto finora come si esegue il “placcaggio perfetto” e quali sono le regole per non incorrere nelle ire arbitrali durante l’esecuzione del placcaggio (rotolare via e lasciare la palla).
Tuttavia, poichè il gioco attorno al placcato e placcatore è continuo, possiamo immaginarci quanti giocatori, nelle loro vicinanze, vogliano impossessarsi “violentemente” del pallone per proseguire l’azione e andare a meta. L’area del placcaggio, in questo modo, è ad altissimo rischio di trasformazione in un “PUNTO D’INCONTRO e in particolare di UN RUCK (vedi lez 10). Il gioco in quest’area è concitato e pieno di confusione…
Quindi nel punto di placcaggio possono succedere principalmente 3 cose:
- il placcatore rotola via o si stacca dal portatore di palla quando ancora nessuno è arrivato sul punto, si rialza in piedi velocemente, si impossessa del pallone (che il portatore dovrebbe aver lasciato libero, e prosegue l’azione verso la sua linea di meta. Lui stesso o passandola ai suoi compagni.
- il Placcato, prima di cadere a terra o subito quando cade a terra, passa la palla a un proprio compagno a sostegno (OFF LOAD) che viene dietro di lui e continua l’azione per andare a meta.
- Si forma una RUCK
Come esempio di queste 3 situazioni non ho trovato video decenti. In genere quando si parla di placcaggi si trovano compilation di placcaggi “mostruosi”, molti di essi pericolosi o e sanzionabili.
Metto invece un tributo a Ma’a Nonu. Uno splendido giocatore Maori degli All blacks. Lui è un numero 12, quindi, un “primo centro”. Ruolo che fa del placcaggio e della capacità di penetrazione il fulcro centrale della sua azione.
Ma’a Nonu è un “centro” fra i più penetranti e difficili da placcare. Un placcatore implacabile e molto aggressivo. Apprezzerete nel video gli Off Load, la sua capacità di “rompere i placcaggi” e di placcare. Un protagonista di questo ruolo a livello mondiale.
Si capisce bene che il Rugby è un gioco senza respiro e incessante. La situazione al punto 3, ovvero un punto d’incontro, si verifica frequentemente anche se nel video non si vede molto per le caratteristiche del filmato che è un tributo a Ma’a Nonu.
Il gioco nei punti di incontro è come un moto ondoso che si infrange su una barriera di difesa e che tenta di farla cadere. La squadra in attacco cerca di spezzare il fronte di difesa della squadra avversaria che continua, a sua volta, a placcare per fermare il gioco avversario fino a fermarlo, e conquistare la palla (TURN OVER)
A questo proposito inserisco anche un grande video di Superrugby (torneo professionistico dell’emisfero Sud) dove Highlanders e Chiefs si contendono il pallone con Ruck e cambio di palla, turn over appunto, per 3 minuti fino a spuntarla….chi fra loro? scopritelo nel video. Ogni tanto il rugby può essere oltremodo faticoso, servono super atleti e chi farà meta alla fine… cadrà a terra sfinito.
La caparbietà delle due squadre che si fronteggiano con continue azioni di attacco e risposte di difesa a formare RUCK in successione si definisce “MULTIFASE” e riprenderemo il concetto quando parleremo del RUCK appunto.
La prossima carta enfatizza 2 aspetti legati al punto d’incontro, sempre legati all’esigenza di permettere la dinamicità di gioco e salvaguardare l’utilizzo della palla.
- NON CI SI GETTA SULLA COPPIA PLACCATO/PLACCATORE . Questo coprirebbe la palla e non potrebbe permettere la prosecuzione del gioco
- NE CONSEGUE CHE I GIOCATORI INTORNO DEVONO ESSERE TUTTI SUI LORO PIEDI.
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